giovedì 7 marzo 2013

8 marzo

Prima di conoscere la storia io stessa ho festeggiato questa data.
La Festa della Donna, una ricorrenza per la quale è d'abitudine partecipare a cene, striptease, si ingaggia perfino uno gigolo per allietare la serata, si riempiono i locali di donne (e di uomini in cerca) e si festeggia...
Si festeggia qualcosa non perchè questa data riporti ad un avvenimento di "festa", tipo l'abbattimento del muro di Berlino, ma perchè qualcuno ci dice che "bisogna festeggiare", bisogna farlo, bisogna uscire, divertirsi... e fa nulla se poi si sa, o non si sa, cosa sia successo.
Quante donne e uomini sanno cosa sia successo veramente in questa data?
E se lo sapete... perchè piegarsi agli inviti di una società che tutto rende commerciale, qualsiasi festa comandata, qualsiasi data importante...
Le donne si divertono con le amiche, ammirano uno spogliarello l'8 marzo perchè pare che in nessun'altra data sia permesso... e gli uomini si procurano mazzi di mimose, immensi, da regalare alle proprie mogli, compagne, amanti, fidanzate, compagne di corso o di scuola, mamme, i padri alle figlie... alcuni ritardatari si affidano perfino all'omino al semaforo che vende gli scarti dei fiorai... è dal 1946 che "qualcuno" ha deciso che bisognasse spendere più per un mazzo di seppur adorabili pallini gialli profumati in un solo giorno dell'anno che per una sola rosa donata col cuore, in un qualsiasi altro momento, giorno dell'anno, senza l'induzione al dover fare un gesto così, tanto per farlo, perchè "si deve".


"Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni finché, l'8 marzo (o il 25 secondo alcuni), il proprietario Mr. Johnson bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire dallo stabilimento.
Ci fu un incendio doloso e le 129 operaie prigioniere all'interno dello stabilimento morirono arse dalle fiamme. Da allora, l'8 marzo è stata proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne."

E per quale motivo allora festeggiare goliardicamente questa giornata?
Se è vero che soprattutto in America, c'è chi celebra un funerale con una festa, un buffet... ma lì l'intenzione e l'idealismo dell'avvenimento è ben chiaro e tradizionalista della società... perchè agevolare la commercializzazione di una giornata che potrebbe essere ricordata semplicemente dalle donne, dentro sè stesse, od anche sì ritrovandosi in gruppo, per una cena, un incontro, con molta meno enfasi e molte meno forzature?

Sarebbe un po' come se festeggiassimo il giorno della memoria della Shoah con una festa di paese, dove tutti quanti danno più adito al consumismo che alla memoria fine a sè stessa.

Si tratta sempre di persone morte per colpa dell'ignoranza di altre persone.

Io non voglio certo rovinare la "festa" a nessuno... ma sarebbe il caso di riflettere, prima di agire, ogni tanto.
Non ha alcun senso festeggiare una giornata che andrebbe ricordata, commemorata, tramandata alle nostre figlie, ai nostri figli come conoscenza, cultura personale.

Se penso all'8 marzo di quell'anno in cui tutte quelle donne morirono per l'ignoranza di colui che le ha anche anche usate, per il suo guadagno.... beh, rimane ben poco da "festeggiare".




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